Salve a tuttə e scusate il lungo periodo senza articoli. Dovete sapere che da un po’ la SEO mi sta stretta.
Con questo articolo intendo cambiare un po’ sia linea editoriale che strategia SEO iniziando a pubblicare articoli inerenti anche altri argomenti.
In questo articolo parleremo di metaversi.
Intanto perché il plurale?
Perché esistono già diverse realtà (sia commerciali che open source) che si possono utilizzare sin da subito.
Quindi (e ve la anticipo) la mia visione è di numerosi metaversi (ognuno con le sue caratteristiche peculiari) collegati tra loro tramite protocolli che ne garantiscano l’interoperabilità (e mi auspico che questi protocolli diventino open pure loro).
Questo non impedirebbe a Meta di costruire il suo metaverso centralizzato in grado di cooperare con “micro” metaversi messi in piedi da altre community.
Forse è una evoluzione del fediverso?
Si è proprio così che mi auspico che evolvano i metaversi.
E adesso andiamo a dare un’occhiata a un po’ di cose che potrebbero interessarvi.
Iniziamo con Spatial
Spatial.io è un metaverso freemium. È gratuito fino ad un certo punto ma, se si vuole caricare un proprio ambiente custom, inizia ad essere a pagamento. Da notare che la possibilità di tenere conferenze in fino a 50 persone è free. Tra le sue ottime caratteristiche vi sono: supporto Web App (non si scarica nulla), supporto per visori di realtà virtuale e app per cellulare, supporto NFT, connessione con Microsoft Office 365 e Google Drive per potere collaborare online e un sistema di videochat.
A me è sembrato già completo e usabile; pronto per operazioni di marketing.
Ovviamente la cosa va prima preparata: dovrete farvi arredare il vostro metaverso quantomeno da un buon architetto 😉
Proseguiamo con Coderblock
Coderblock.com è un metaverso italianissimo, di una startup siciliana, di quelle che mi fa inorgoglire di essere siciliano!
Il suo punto di forza è l’essere verticalizzato riguardo compiti per cui il metaverso può già essere utilizzato adesso.
E per quanto riguarda l’Open-Source?
Proseguiamo con l’articolo di una persona che di trend innovativi ne sa parecchio e che vi invito a leggere qui.
Dalle caratteristiche elencate XR3ngine (notevolissime per un progetto open-source) manca, però, un protocollo di interscambio tra i metaversi in maniera simile al fediverso (sulla falsariga di Mastodon o altri progetti simili).
Per terminare l’articolo riporto la definizione di metaverso data da Gartner:” Uno spazio aperto virtuale collettivo, creato dalla convergenza di realtà fisica e digitale virtualmente accresciute. È fisicamente persistente e offre esperienze immersive migliorate.”
Con questo sono certo di avervi dato sia una buona panoramica sul metaverso che uno spunto di riflessione sul perché vanno iniziati a prevedere dei protocolli di interscambio tra metaversi di tipo diverso.
Vuoi discuterne? Commenta l’articolo! 🙂
EDIT: scopro adesso l’esistenza dell’Open Metaverse Interoperability Group (raggiungibile qui).
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