Intorno al fascismo e ai metodi per misurarlo

Ciao a tuttə e bentrovatə, questo articolo del blog divergerà nettamente dagli altri in quanto ho avuto un’idea e intendo divulgarla: ai lettori le conclusioni.

Vorrei anche dedicare questo pezzo alla mia famiglia (in senso “leggermente” opposto alla maniera usuale).

Introduzione

Questo articolo riguarda un’idea che mi è venuta in mente circa un anno fa, mentre passeggiavo per via Roma a Palermo: essa riguarda il fascismo, i bias cognitivi, la psicologia, gli LLM/AI e l’osservatore (riguarda anche un po’ Cartesio, di cui sono “ammiratore” sin dai tempi del liceo).

Il fascismo, il nazismo e gli estremismi più in generale

Non è mia volontà parlare del fascismo (rigorosamente minuscolo per motivi ideologici e stilistici), del nazionalsocialismo, di mussolini e di hitler; mi limito a consigliare delle letture appropriate prima di proseguire nella lettura (foss’anche la sola ottima Wikipedia, ricca di spunti culturali).

I Bias Cognitivi

Decisamente non mi reputo un esperto dell’argomento in quanto non ho avuto una formazione adeguata (ho letto esclusivamente Wikipedia al riguardo) tuttavia, anche grazie alla “moda” del concetto (specie su Linkedin) sono venuto in contatto con esso. Raccomando almeno la lettura della pagina Wikipedia (la trovate qui).

Umberto Eco e l’Ur-Fascismo

Non provo neanche a definire la bravura del Prof. Umberto Eco, non sono in grado di farlo e (come saggistica) credo di avere letto solo “Il Fascismo Eterno” ove il Prof. Eco decostruisce il fascismo in una serie finita di punti (quattordici, se la memoria non mi inganna; è liberamente disponibile online qui).

Ovviamente se ne consiglia la lettura prima di proseguire nella lettura del presente articolo.

l’Idea

Ed ecco, intanto, l’idea che mi venne: secondo voi è possibile decostruire il fascismo (come riportato dal Prof. Eco) secondo i bias cognitivi?

Se fosse possibile si avrebbe la risposta alla sua intuizione riguardo il continuo ripresentarsi di tali ideologie nella storia umana; parimenti si potrebbe ragionare al riguardo se forme di governo più progressiste e illuminate abbiano avuto la necessità di secoli per essere pensate/inventate/scoperte (e, se fosse “vero” l’embodiment, ci dovrebbero anche essere state innovazioni in vari ambiti, tali che il corpo potesse ragionare di nuove teorie politico-filosofiche).

La Falsificabilità

Ho letto su Wikipedia che, quando si presenta una nuova Idea/Teoria Scientifica, è necessario proporre anche almeno un esperimento che permetta di confutarla: io ne ho pensati due.

  • Uno studio del diritto comparato dell’antichità per individuare i bias cognitivi sottostanti ai codici legali
  • La simulazione di una Polis tramite Machine Learning per individuare gli esiti delle elezioni (ma non solo questo, leggete che il bello viene dopo 😉 ).

Sebbene per il primo dei due metodi ammetta la mia totale ignoranza in materia di diritto sarebbero utili anche delle cartografie (se fosse possibile svolgere questo lavoro) per evidenziare anche l’espansione geografica delle idee fasciste nella storia.

Tuttavia, vista anche la mia formazione tecnica, è sul secondo punto che mi sono concentrato maggiormente e adesso proverò ad esporre il mio punto di vista.

Dovete innanzitutto tenere conto di due cose:

  • Le Polis erano entità politiche autonome non interessate a una espansione territoriale (vado a memoria ma mi sembra che si limitassero a controllare una limitata porzione di territorio, sufficiente alla produzione di cibo da parte degli schiavi)
  • Esistono moltissime informazioni riguardo la Grecia antica in quanto (credo) sia forse il periodo maggiormente studiato dagli archeologi, dagli storici, etc.

A questo punto (se ho ragione) dovrebbe essere possibile utilizzare i dati storico-archeologici già in possesso degli scienziati per creare e successivamente tarare un modello per la previsione delle elezioni (credo che esistano molte realtà interessate a simulazioni simili anche solo su base statistica).

Ragioniamo ancora! (a rischio e pericolo del lettore)

Io comprendo la possibilità (credo) dei due studi soprastanti tuttavia, forse, è possibile ampliare il ragionamento intorno queste cose.

Dopo avere letto un articolo riguardante il governo cinese e gli LLM e un interessante suggerimento di una persona decisamente più competente di me ho pensato che la mia idea forse non era da buttar via: ma se addestrassimo un LLM in greco antico cosa succederebbe esattamente?

Intanto sarebbe come “resuscitare” un greco antico con tutte le sue credenze (e la qual cosa potrebbe essere utile a storici e archeologi, nonostante i bias degli LLM) e poi potrebbe avere un’applicazione successiva che esporrò nel prossimo punto.

C’è da tenere conto che esiste già un set di caratteri per il greco antico e che i musei mondiali hanno una marea di documenti in greco già scansionati e pronti per l’addestramento di un LLM (e probabilmente ne hanno anche casse mai scansionate in quanto semplicemente inutili e/o irrilevanti per gli studi attuali).

Da qui è venuto fuori il ragionamento che unisce il secondo esperimento proposto con quello che leggerete nel punto successivo.

Ma se usassimo gli Agent per simulare una Polis?

Ad un certo punto, grazie a un’ottima newsletter, ho scoperto gli Agent e una loro applicazione per via di una demo proposta da un bravissimo studente di Stanford.

Intanto consiglio di provare e studiare il codice proposto in questo repository GitHub.

Gli agenti generativi sono agenti software computazionali progettati per imitare il comportamento umano credibile. A differenza dei semplici bot o NPC (personaggi non giocanti) nei videogiochi che seguono una serie di regole o script predefiniti, questi agenti svolgono un’ampia gamma di attività quotidiane simili a quelle umane.

L’architettura che supporta questi agenti è radicata in modelli di linguaggio di grandi dimensioni (come i modelli GPT). Questa architettura consente loro di:

  • Esperienze di archiviazione: gli agenti memorizzano un record completo delle loro esperienze in linguaggio naturale. Questo permette loro di avere una “memoria” degli eventi passati.
  • Sintetizza ricordi: nel tempo, questi ricordi vengono sintetizzati in riflessioni di livello superiore, dando all’agente la capacità di “pensare” o “riflettere” su eventi passati.
  • Recupero e pianificazione: questi ricordi possono essere recuperati per influenzare il comportamento futuro, consentendo all’agente di pianificare le proprie azioni in base alle esperienze passate.

Un agent con un LLM sottostante in greco antico avrebbe sicuramente un modo un po’ “strano” di ragionare (probabilmente utilizzerebbe ragionamenti anche di tipo fideistico, specie durante le elezioni).

Tramite una simulazione di una intera Polis con agent basati su un LLM in greco antico, si potrebbero (forse) avere risposte più precise anche su movimenti elettorali moderni.

Inoltre va considerato che i vari musei potrebbero proporre un loro dataset di addestramento FOSS.

E poi? Sumeri, Assiri, Babilonesi ed Egiziani?

E, se funzionasse per la grecia antica, si potrebbero fare ragionamenti analoghi per altre popolazioni e/o altri periodi storici?

Alle volte una canna può anche far bene

È dal diciassette di Dicembre che mi trovo a Barcellona, sono arrivato poco prima di mezzanotte; quì sono legali vari prodotti a base di cannabis (le leggi sono un po’ strane, a dire il vero… ma non sta a me giudicarle).

Con l’aiuto della maria ho iniziato anche a pensare ad un’unità di misura riguardante anche altri ragionamenti.

La scrivo sempre qui in quanto è (almeno in parte) una prosecuzione del ragionamento precedente.

Mi sono chiesto (dopo avere letto veramente poca roba su Wikipedia; purtroppo non ho modo di leggere altro) se fosse possibile in qualche modo provare a effetturare una misurazione che fosse sia qualitativa che quantitativa di quanto una persona fosse fascista.

Ne è venuta fuori un’idea che (se fosse vera) permetterebbe in una qualche maniera una misurazione di come un individuo si rapporta ad una notizia (in questo caso è mandatorio spiegare la differenza tra fatto e notizia in senso giornalistico, quindi suggerisco una qualche lettura anche riguardo questo).

Vorrei iniziare ricordando il mio Cartesio (che mi piacque parecchio quando me lo spiegarono al Liceo): se io penso e dunque sono, per me, l’unica conoscenza può partire solo dal fatto che io esisto e seleziono “verità” utili alla mia sopravvivenza (ovviamente ciò al netto del fatto che altri filosofi potrebbero avere risolto il problema diversamente e/o in maniera migliore).

Allora: visto che io non posso avere nessuna verità oggettiva, in quanto i miei sensi filtrano “la realtà”, vorrei pormi una domanda riguardo un fatto (in senso giornalistico).

In base alla mia stessa domanda io stesso risponderò:

  • Vero (True)
  • Falso (False)
  • Non lo so (I don’t know)

Ovviamente, è impossibile tenere fuori le emozioni da un ragionamento simile e così dovrò anche chiedermi:

  • È emotivamente positiva? (Positive)
  • È emotivamente neutrale? (Neutral)
  • È emotivamente negativa? (Negative)

Se tutto quanto sopra fosse vero potrei anche fare due cose:

  • Costruire una matrice a nove quadranti (con un quadrante all’incrocio di ognuna delle possibilità riguardo la verità e l’emotività).
  • Effettuare una misurazione riguardo questo sfruttando opportuni prompt per LLM a partire (ad es.) dai post su X (che, grazie alle API, sono scaricabili, sebbene a pagamento).

Se fosse vero il mio ragionamento si potrebbero “misurare i sentimenti” sia quantitavamente che qualitativamente.

Quantitativamente in quanto sarebbero proprio delle misurazioni in qualche maniera numerica (credo di avere dimenticato del tutto quel poco di statistica che sapevo) e qualitativamente in quanto ognuno di noi prova sentimenti analoghi.

In realtà sarebbe maggiormente preferibile (probabilmente) una logica di tipo fuzzy che una vera e propria matrice a nove quadranti.

E una terapia psicologica sarebbe possibile?

Sarei anche curioso di sapere se, basandosi su questo articolo, sia possibile costruire una qualche forma di terapia psicologica ultrarapida in grado di permettere quantomeno la percezione dei propri bias cognitivi se non proprio la loro eliminazione (purtroppo i “bottoni” li abbiamo tutti).

L’Ombra (Junghiana)

Sempre grazie a quella bella invenzione che è Wikipedia ho scoperto il concetto dell’Ombra secondo Jung e vorrei classificarla secondo la mia idea: essa è “I don’t know” e anche “Emotionally Negative”… avverto anche che, secondo me, iniziare ad analizzare le proprie paure di continuo è un sicuro metodo verso una qualche forma di follia autocostruita, temo. Se ho ben capito l’embodiment, tra l’altro, è anche quantomento complicato farlo da soli e su se stessi.

Conclusione

Devo essere onesto: Barcellona sarebbe anche una bella città: impossibile non avere una emotività positiva quantomeno per le bellezze architettoniche e artistiche cittadine; sono i suoi abitanti che la fanno abbastanza di merda.

Probabilmente anche questo mi sta portando a scrivere questo articolo (non ho neanche chiaro se sia un bene o meno scriverlo per esteso e in questa maniera).

Tuttavia, la mia necessità di scrivere le idee sul mio blog è qualcosa che mi rilassa e mi rende forse più sopportabile il mio soggiorno qui.

Non so se ci saranno altri articoli ancora ma almeno questa idea sono riuscito a scriverla.

Grazie per il tempo speso nella lettura 🙂


Edit Successivi

Per un esempio di decostruzione dei punti espressi dal Prof. Umberto Eco in bias cognitivi potreste leggere questa chat con ChatGPT.

Se foste interessati a saperne di più su come misurare quantitativamente un’emozione potreste essere interessati a questa chat con ChatGPT.


Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.